Allo stato attuale delle conoscenze, con il biofeedback possono essere misurati e regolati diversi parametri biologici. I principali sono: la tensione muscolare, la temperatura cutanea, l’attività elettrica della pelle, la pressione arteriosa, la respirazione toracica e addominale, la frequenza cardiaca, l’attività delle onde cerebrali (neurofeedback).
Diversi studi hanno rilevato come il biofeedback possa costituire una valida ed efficace alternativa terapeutica all’uso di farmaci nel trattamento di vari disturbi, tra cui l’ansia, l’ipertensione, la cefalea di tipo tensivo, l'emicrania, i disturbi psicofisiologici stress-correlati, l’insonnia, il deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD).
La caratteristica di non-invasività e di assenza di effetti collaterali, il coinvolgimento attivo della persona nella propria terapia e la possibilità di generalizzare le abilità apprese al contesto di vita quotidiano, insieme a una sempre più convincente base di scientificità degli interventi costituiscono un notevole punto di forza di questi metodi.