La persona che soffre di questo disturbo non riesce ad arrestare i pensieri negativi sul proprio aspetto e, anche cercando continue rassicurazioni da familiari o persone vicine, non si convince di avere un aspetto normale. Essa concentra tutto l’interesse esclusivamente sul proprio corpo, mettendo in atto compulsioni allo scopo di esaminare, migliorare o nascondere il presunto difetto. Tra i comportamenti tipici del dimorfismo corporeo c’è l’abitudine a controllarsi continuamente allo specchio, toccarsi ripetutamente le parti non gradite per controllarle, camuffarsi (applicarsi ripetutamente il trucco, coprirsi le parti del corpo giudicate imperfette usando cappelli, abiti particolari, ecc.), dedicarsi in maniera ossessiva alla cura di sé (pulirsi la pelle, pettinarsi, truccarsi, depilarsi, ecc.), mettersi a dieta e fare eccessivo esercizio fisico.
Rivelatisi inefficaci i prodotti di bellezza, gli ornamenti, le acconciature, i vestiti, l’attività fisica e le diete estreme, spesso non resta che ricorrere a mezzi più radicali, quali la chirurgia plastica, che però raramente risolve il problema. Il più delle volte, infatti, il problema è legato alla mancata accettazione dell’immagine del proprio corpo dovuta a insoddisfazioni o a disturbi affettivi profondi: un malessere che nasconde un forte desiderio di comunicare con gli altri e un continuo bisogno di apprezzamento.