Il ruolo dell'iperventilazione negli attacchi di panico | Dr. Roberto Gava
"Tutti gli uomoni hanno paura. Tutti. Chi non ha paura non è normale" (Jean-Paul Sartre)
L'iperventilazione è un fenomeno che si verifica quando una persona respira più velocemente o più profondamente del necessario, portando a una riduzione della concentrazione di anidride carbonica nel sangue (ipocapnia). Questo può portare ad una serie di sintomi fisici e psicologici, tra cui vertigini, debolezza, formicolio e palpitazioni. Nel contesto degli attacchi di panico, l'iperventilazione svolge un ruolo chiave nel mantenere e potenziare i sintomi dell'ansia. Durante un attacco di panico, la persona può iniziare a iperventilare a causa della paura o dell'ansia che sta sperimentando. L'iperventilazione, a sua volta, può causare una serie di sintomi spiacevoli come vertigini, sensazione di soffocamento, formicolio alle estremità, sensazione di svenimento e confusione mentale. Questi sintomi possono essere interpretati come minacciosi e pericolosi, rafforzando ulteriormente l'ansia e il panico durante un attacco. In sintesi, l'iperventilazione ha un ruolo importante negli attacchi di panico, in quanto contribuisce a mantenere e intensificare i sintomi dell'ansia e del panico. Per ridurre gli effetti dell'iperventilazione, le tecniche di respirazione profonda e controllata, come la respirazione diaframmatica, possono essere utili nel calmare il sistema nervoso e ridurre i sintomi associati all'iperventilazione e al panico.